Il Castello nella Storia
Le Torri e la Cinta Turrita
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Le torriDistinguiamo le tre torri inserite nel muro di cinta del castrum romanico con il nome di torre Gemona quella a Nord-Ovest, di torre Nord quella a Nord-Est, e di torre Tarcento quella a Sud-Est. La torre Nord, i cui ruderi hanno messo in luce una struttura muraria simile alla torre campanaria di Aquileia costruita dal patriarca Poppone, conferma la data del 1025 riportata dai documenti d’archivio per la fondazione del castrum. La torre Nord e la Torre Tarcento – che nell’XI secolo allocherà la cappella privata dei Santi Simone e Giuda, gli stessi santi cui l’imperatore Enrico III di Franconia dedicò la propria cappella palatina a Goslar in Sassonia - non denunciano spazi abitabili. Nel castrum dell’XI secolo abitabile fu solo la più spaziosa torre Gemona. Ad essa - forse anteriore al Mille - va attribuita la progettazione del castrum popponiano, modulato sulle sue unità di misura. La cinta turritaLa progettazione è unitaria per l’intero tracciato originario del castrum, composto da un muro di cinta conglobante tre torri, una porta ed alcuni locali, e strutturato sull’unità di misura del piede bizantino (m 0,312) secondo le prescrizioni vitruviane per la costruzione dei luoghi fortificati, in età romanica diffuse dai trattati di agrimensoria(1). (1) C. Tosco, Vitruvio in età gotica, in G. Ciotta (a cura di), Vitruvio nella cultura architettonica antica, medioevale e moderna, Genova 2003, p. 208 |